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Strozzapreti romagnoli: storia e ricetta

Strozzapreti romagnoli

Gli strozzapreti sono una tipica pasta di Romagna: acqua e farina, senza uova.

Conosciuti anche come lunghet, cioè lunghetti, per via del formato, sono una specialità gastronomica con una storia che merita di essere conosciuta.

Ricetta degli strozzapreti

La storia dei Romagnoli strozzapreti

Se lunghet rimanda semplicemente al formato lungo e sottile della pasta, l’etimologia della parola strozzapreti richiama la forte tradizione repubblicana, anarchica e socialista della Romagna.

Fino alla nascita del Regno d’Italia che, di fatto, sancì l’unificazione della penisola (1861), Bologna e l’intera area Romagnola facevano parte dello Stato della Chiesa.

A quei tempi la Romagna era una terra molto povera. A riscuotere le tasse erano i preti che, spesso, si presentavano all’ora di pranzo. Al povero contadino non restava che dar da mangiare al prete e pagare. E se non aveva denari, venivano requisiti gli animali o le poche cose che aveva.

L’azdora serviva all’ospite indesiderato un piatto di pasta il cui formato ricordava le corde con cui nell’Ottocento si impiccavano i condannati. E nella parole era contenuto l’augurio che il prete potesse strozzarsi mangiando.

In realtà, sappiamo che gli strazzapreti si preparavano già nel Settecento. Ma un legame con i preti deve esserci visto che un altro formato di pasta romagnolo si chiama ingannapreti.

L’impasto dello strozzaprete, acqua e farina, fa pensare all’inverno. Quando le galline smettono di fare le uova o ne fanno poche. Gli strozzapreti sono un formato di pasta che troviamo, con altri nomi e formati, in tante regioni d’Italia. Pensa ai bigoli veneti e lombardi o ai pici toscani. Al sud, la semola prende il posto della farina di grano che, oggi, si usa in Romagna. Anticamente si usava invece la farina di miglio, a sottolineare l’estrema povertà di questa ricetta.

Che fosse una pasta contadina, delle classi subalterne, è certo perché non vi è alcuna traccia della ricetta nelle raccolte antiche dei grandi codificatori, anche romagnoli.
E pensare che il povero contadino considerava gli strozzapreti un piatto della domenica.

Strozzapreti ricetta

La ricetta

La massaia tirava una sfoglia un po’ più sostenuta di quella all’uovo, poi ricavava delle strisce sottili che girava rapidamente tra le palme delle mani.

Tradizionalmente, gli strozzapreti si condivano in bianco, olio d’oliva e parmigiano.
Oppure, chi poteva permetterselo, olio e zucchero. La versione carnevalesca prevedeva anche la cannella.

Oggi si condiscono in tanti modi diversi: ragù tradizionale, verdure o pesce. Per me stanno bene con tutti.

Riguardo alla farina, resto fedele a quella di grano. C’è chi li fa con la semola e chi usa una parte di farina 00 e una parte di semola. A me sembra che la semola sposti l’accento dalla Romagna alla Puglia, quindi preferisco aggiungere uno due cucchiai di semola alla quantità complessiva, giusto per raccogliere meglio il sugo.

Oltre alle farine 0 e 00, a volta,  a volte utilizzo farina di frumento (gli strozzapreti delle foto sono proprio quelli fatti con questa ultima farina).

Il mio condimento estivo preferito per gli strozzapreti è quello che preparo con zucchine e fiori di zucca, mentre quello invernale è il ragù di salsiccia.

Buona cucina, Monica

Cucina con me.

QUI trovi la ricetta del ragù di salsiccia. Una salsa che è da considerare un vero e proprio ragù e non un semplice condimento.

La sfoglia di uova e farina racconta una storia diversa ma che parla sempre di Emilia-Romagna (QUI).

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Strozzapreti romagnoli

Ricetta degli strozzapreti di Romagna

per 4 persone
Lista degli Ingredienti

farina 00, 380 g
semola, 20 g
200-250 g di acqua tiepida

Procedimento

Puoi fare l’impasto con l’impastatrice e tirare la sfoglia con la macchina.

Diversamente procedi sul tagliere mettendo la farina mescolata con la semola a fontana.

Ricava uno spazio al centro dove versare l’acqua tiepida poco alla volta.

Impasta fino a ottenere una massa morbida e liscia.

Lascia riposare 10 minuti, coperta ma fuori frigorifero.

Tira una sfoglia spessa circa 2 mm.
Taglia delle strisce di circa 1,5 cm di larghezza. Lunghe o corte, decidi tu.

Arrotola tra i due palmi la pasta, poi ricava, tagliando o strappando, dei pezzi di lunghezza di 8-10 cm. Ma se preferisci, puoi farli corti, di 4-5 cm.

Disponi la pasta su vassoi infarinati, cuoci in abbondante acqua salata e condisci nel tegame con il sugo che preferisci.

Strozzapreti romagnoli

Pasta fresca dell'Emilia-Romagna

2 Commenti

  • Danilo
    Posted 19 Luglio 2024 at 7:19 AM

    Buongiorno Monica, bellissimo post, quelli che piacciono a me! Tra settembre e ottobre andrò a visitare questi posti che minuziosamente hai descritto e proverò qualche ristorante da te consigliato per mangiare le prelibatezze romagnole. Riguardo alle Marche romagnole e’ proprio vero quello che dici…..noi abbiamo dei carissimi amici a Fano che parlano romagnolo e che mangiano piadine!! E proverò a fare gli strozzapreti con la tua ricetta. Anche mia mamma quando io ero piccolo preparava la pasta acqua e farina, buonissima. Io sono romano ma vivo in Toscana e qui ci sono i pici, in Umbria a Terni le chiamano ciriole, voi strozzapreti insomma paese che vai usanza che trovi ed è il bello dell’Italia che spero resista di fronte a tutti questi cambiamenti! Grazie per le altre ricette, sempre interessanti. Buona giornata e buona estate!!!!

    • Post Author
      Monica
      Posted 20 Luglio 2024 at 5:34 PM

      Caro Danilo, bentrovato! Grazie per le parole gentili che mi riservi, ti ringrazio di vero cuore. E sono felice che dopo avere letto la mia ultima newsletter visiterai questi luoghi della mia bella regione. Guarda anche il programma delle sagre, in quel periodo ce ne sono tantissime. E se capita, mangia il pesce che proprio da settembre ritorna a essere pescato fresco della costa romagnola (noi in agosto abbiamo il fermo pesca). Infine, con gli strozzapreti non si sbaglia mai. Poi sono facili da fare. Questa pasta., come scrivi tu, fa parte di una grande famiglia e ha fratelli e sorelle in tutta Italia, anche quando il formato è diverso. Alla tua lista possiamo aggiungere anche bigoli e strascinati. Ce ne sono altri ma adesso non mi vengono in mente :)) Buona cucina e buona estate anche a te! Alla prossima

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