Lo spirito dei miei Natali passati, presenti e, spero, futuri si nutre di riti.
Alcuni sono cambiati, ma non per questo dimenticati. Altri si sono aggiunti strada facendo.
Ci sono, oltre naturalmente al grande rito del pranzo di Natale, un corollario di riti minori ma non meno importanti. È tutto il pacchetto che, nel tempo, forma una patina che resta addosso come un vestito allo spirito del Natale che ognuno di noi conserva tra le pieghe del cuore. E proprio di questi vorrei parlare oggi insieme a te.
Oltre che, naturalmente, di biscotti con arachidi salate e gocce di coccolato.
Di abitudini vecchie e nuove.
Un tempo il pranzo di Natale era l’evento che attendevo con più gioia. Più dell’apertura dei regali e dell’Epifania. Attorno a quella tavola si riunivano le persone che più amavo e ho amato, c’era così tanto amore che sarebbe bastato quello a nutrirmi se anche non ci fosse stato nulla da mangiare.
Da adulta, dopo sposata, ho iniziato a trascorrere il pranzo con la famiglia di mio marito inaugurando un nuovo rituale con la mia famiglia d’origine. Per altro, la tradizione del vecchio pranzo si era già interrotta da qualche anno per la scomparsa, un po’ alla volta, dei più anziani. Quando le assenze pesarono troppo, tutti d’accordo, decidemmo di sospendere il pranzo.
Le cene della Vigilia non hanno sostituito “il pranzo di Natale”. Abbiamo cambiato tutto proprio per fare qualcosa di nuovo. Il pranzo di Natale cui faccio riferimento in questo post è quello dell’infanzia. E comunque quest’anno cambierò nuovamente abitudini. Perchè c’è sempre posto per nuove abitudini e riti.
I riti dell’attesa.
Attorno all’organizzazione del pranzo e al pranzo stesso, che non chiudeva il Natale ma, certo, lo rendeva più o meno memorabile, si consumavano una serie di altri eventi. E questo succede anche oggi.
Il periodo delle feste, e quello precedente, è scandito da rituali. Alcuni sono collettivi, l’accensione delle luminarie o la messa della vigilia con la chiesa gremita e l’aria impregnata del profumo di incenso.
Ma la maggior parte dei riti che scaldano il cuore sono familiari e personali.
Prima di tutto permetti che definisca la cronologia temporale della Quinta Stagione, così la chiamava nonna Sara e tale è per me.
Fino a fine novembre tengo a bada lo spirito natalizio che prepotente, cerca di farsi largo. Era così quando ero piccola e la sequenza era stabilita dagli adulti, è così oggi.
Era ed è l’Avvento a inaugurare ufficialmente il periodo dell’attesa (anche se il suo significato latino indica “venuta” da cui il nostro attendere) e della quinta stagione, il Natale, che -almeno per me- dura fino all’Epifania.
Pur senza fare cose particolari, il primo dicembre c’è sempre un po’ più luce nel mio cuore.
Di solito trascorro i giorni che mi separano dall’8 dicembre pensando ai colori dell’albero di Natale, alla ghirlanda che farò. Da quando gestisco una casa mia, è in questo periodo che inizio a studiare le ricette del menù della Vigilia quando riunisco la famiglia a casa mia.
Tra colori da scegliere, i primi rami d’abete argentato che vado a prendere nel giardino di campagna e libri di ricette aperti ovunque, respiro un’aria natalizia che rinvigorisce lo spirito del Natale più stanco di un anno.
Il rito dei biscotti di Natale.
Anche se ho perso la religiosità di un tempo, i miei riti sono ancora scanditi dal calendario cattolico. L’albero si addobba per l’Immacolata concezione, l’8 dicembre quando, almeno una volta, si accendevano le luminarie delle città e il Natale diventava una questione ufficiale.
Oggi si anticipa un po’ tutto, sperando che la magia delle lucine possa fare il miracolo.
Giusto o sbagliato non so, ma posso dire di comprenderne il motivo. E in questo anno un po’ buio, anche noi abbiamo fatto l’albero in anticipo.
Rispettando le nostre regole. Mio marito monta l’albero e sistema le luci, poi io decoro.
Il cane Emma sul divano non mi perde di vista. Credo le piaccia l’albero perché capita spesso di trovarla in ammirazione.
Gli addobbi di Natale sono legati a un altro rito. Quello dei biscotti.
Da quando sono sposata, festeggio la prima sera con l’albero acceso sfornando biscotti che profumano la casa.
Nei giorni successivi, ne preparo molti altri. E sempre di sera, dopo cena.
Casa, albero acceso, lucine e candele, film di Natale in sottofondo, Emma che s’affaccia sulla porta di cucina ogni volta che apro lo sportello del forno, il profumo dei biscotti, le teglie, una infornata via l’altra.
La preparazione dei biscotti è una sequenza di azioni che genera felicità.
Impasta, inforna, attendi. Ripeti.
E da qui la certezza che lo spirito del Natale debba -per forza- essere fatto anche di una parte di biscotto.
Vuoi conoscere una delle mie ricette preferite?
Biscotti con arachidi salate e gocce di cioccolato.
Arachidi salate e gocce di cioccolato: un connubio perfetto per chi ama il contrasto dolce salato.
In generale nelle preparazioni dolci aggiungo sempre un pizzico di sale che funge da esaltatore di sapori. E amo le ricette di biscotti dove si sente il granellino di sale che esplode in bocca all’improvviso, come nei burrosi e deliziosi shortbread.
In realtà questi biscotti sono saltati fuori un po’ per caso anche se ora penso sia stato un caso fortunato.
Il segreto è non tritare finemente tutte le arachidi salate ma lasciarne alcune spezzate grossolanamente.
Tra gli ingredienti non ho specificato la farina che ho usato, anche se io ho fatto i biscotti usando della farina 0, in quanto puoi usare indifferentemente della farina 0, 00, di farro, integrale.
Buona cucina, Monica
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Un progetto di Natale per il 2020 dedicato ai lettori del blog.
Ho scelto 24 ricette di biscotti tra quelli che faccio più spesso, alcuni sono già sul blog, e altri che non preparo da anni ma che nel ricordo hanno un buon sapore.
Tra le ricette c’è una sorpresa: quella dei biscotti casalinghi per i nostri amici a 4 zampe.
E poi ricette di confortini vari ed eventuali come la tisana jingle bells, il sidro di mele analcolico, l’Irish coffee. Per riceverlo scrivimi o lascia un commento dopo la ricetta.
Biscotti con arachidi salate e gocce di cioccolato
20 biscotti circa
ingredienti
farina 220g
zucchero di canna 100g
cucchiaino di lievito 1
burro ammorbidito 100g
arachidi salate 100g
gocce di cioccolato 40g
uova 2
Procedimento
Frulla finemente 30 g di arachidi salate.
Mescola burro e zucchero, aggiungi un uovo alla volta, la farina mescolata a lievito e arachidi tritate.
Unisci all’impasto anche le gocce di cioccolato e le arachidi intere, avvolgi nella pellicola e fai riposare in frigorifero per 30 minuti.
Ricava 20 palline dello stesso peso, schiaccia leggermente con la mano e disponile distanziate su una teglia ricoperta di carta forno.
Cuoci in forno già caldo a 180°, non ventilato, per 13-14 minuti circa.
4 Commenti
Paola Bortolani
Ciao! Posso scaricarlo anch’io? Cercavo i biscotti al parmigiano …
Monica
Salve Paola, certo che puoi scaricarlo (clicca su questo link link https://drive.google.com/file/d/1nWL0n_wks7-9lARMjSH4mYC3VyH9lGKY/view). I biscotti al parmigiano invece li trovi qui sul blog come Biscotti Salati al Parmigiano (https://www.tortelliniandco.com/biscotti-al-parmigiano-reggiano/). Buona cucina, Monica
Debora
Ciao, mi piacerebbe avere il tuo libro con le ricette dei biscotti di Natale ???? come devo fare per ottenerlo!?
Monica
Cara Debora, con grande piacere ti lascio il link per scaricare il librino con le ricette dei biscotti + qualche piccola sorpresa, ad esempio ho inserito il procedimento per fare alcune bevande calde e la ricetta per fare biscotti casalinghi per gli amici canini. Buone feste, Monica (
https://drive.google.com/file/d/1nWL0n_wks7-9lARMjSH4mYC3VyH9lGKY/view?usp=sharing )