Post dalla dispensa.
E ricetta delle frittelle salate. Si avvicina l’ultima chiamata per la zucca che poi è anche uno degli ortaggi che preferisco e che si trova sui banchi del mercato per un periodo lunghissimo che va da fine agosto ad aprile.
La zucca è uno degli ortaggi simbolo dell’autunno e il suo utilizzo raggiunge l’apice nelle settimane che precedono Halloween. Poi sembra che la zucca scompaia con zombie e fantasmi.
Non è così per me. E chissà che questo post non ti convinca a guardare alla zucca con occhi diversi.
Viaggio nella dispensa (sulle tracce della zucca)
Oltre al sapore, quello che amo della zucca sono versatilità, colore e costo che, nonostante il peso, è sempre leggero.
Per tutti questi motivi, l’acquisto senza sosta usandola per fare tante ricette diverse e adatte al clima del momento.
Di solito, la mia stagione della zucca inizia a fine estate. La prima finisce sulla griglia o al forno, con un filo di olio d’oliva e poco sale grosso (si, sale grosso) e tutte le aromatiche che ho sotto mano, quelle d’agosto, che hanno ancora un profumo intenso e perfetto. Rosmarino e timo, con la zucca, su tutti. Ma anche maggiorana, salvia o basilico.
Sotto il primo cielo grigio e ventoso, porto in tavola un po’ di quella luce che manca alle giornate che stanno diventando più fresche e più corte con vellutate e minestre a base di zucca. Tra le preferite di sempre c’è la crema con il cuore di gorgonzola da accompagnare con un bicchiere di vino rosso. Magari un Sangiovese, giovane e onesto.
Confesso di non amare molto i piatti che imperversano per Halloween. Niente di che ma involtini che sembrano dita mozzate, zuppe che riproducono colore e consistenza del vomito di zombie e biscottini a forma di cassa da morto, non corrispondono alla mia idea di cibo attraente. Al contrario, tra ottobre e novembre di certo non rinuncio a una fetta di torta di zucca con grano saraceno.
E quando per molti la stagione della zucca è, a tutti gli effetti terminata, per me inizia il momento migliore. Quando la zucca diventa ripieno della pasta fresca o condimento per la pasta, gnocchi, purè, cubetti croccanti (si, dipende solo dalla cottura) per condire le insalate invernali.
Frittelle di zucca, una ricetta più primaverile
È vero. In passato, con l’arrivo di aprile avrei ceduto alle lusinghe di fave, piselli, carciofi, asparagi, cipolline, spinaci e bietola. Ma quest’anno, complice la cucina di quarantena, faccio scelte diverse. Ho resistito alla tentazione delle primizie e ho comprato ancora della zucca.
L’ho appoggiata sul tavolo, sistemando la spesa e cercando di pensare a una ricetta dove renderla protagonista assoluta.
Come ho scritto anche nel post dedicato alla ricetta della zuppa di pane, la cucina di quarantena mi ha preso così. Con la voglia di cucinare usando pochi ingredienti, cercando di ricavare il massimo da ogni piatto. E, in effetti, al mio repertorio mancava una ricetta primaverile con la zucca.
Nelle preparazioni salate, correggo la dolcezza della zucca utilizzando spezie e aromatiche. Queste frittelle, dove zucca e noce moscata si tendono la mano, dentro sono morbide mentre all’esterno sono leggermente croccanti.
Una volta che la polpa è cotta, la preparazione è veloce. La cottura richiede un po’ di attenzione e pazienza.
Trovi tutto nel procedimento.
Le puoi servire come antipasto, aperitivo o secondo (in questo caso aggiungi un contorno).
Buona cucina, Monica
Keep in Touch
- Per restare sempre aggiornato e non perdere nuove ricette e articoli, iscriviti alla newsletter di Tortellini&CO.
Niente spam, solo cose carine. - Se ti va puoi seguirmi anche su Instagram, Pinterest e Facebook.
Consiglio
Se preferisci, cuoci in forno preriscaldato (a 180 gradi, funzione statica). Copri la teglia con carta forno spennellata di olio d’oliva. Disponi a cucchiate l’impasto, lasciando un po’ di distanza tra una frittella e l’altra. Dopo 15 minuti controlla la cottura e girale con l’aiuto di una spatola.
Puoi aggiungere anche il profumo di un’erba aromatica fresca a tuo piacere dopo averla lavata e sminuzzata.
Consiglio di usare una zucca tipo Delica, ha la polpa più compatta e meno acquosa.
Frittelle di zucca salate, ricetta
Ingredienti
per 4 persone/cena
per 6 persone/aperitivo
polpa di zucca già cotta, 500g
parmigiano reggiano grattugiato, 70g
uovo, 1
farina (anche senza glutine), 70 g
lievito per torte salate, 2g
sale marino e noce moscata
scorza grattugiata di mezzo limone naturale
timo essiccato q.b.
cosa occorre: un normale cucchiaio di metallo
Procedimento
Dopo avere cotto la zucca nel modo che preferisci, al forno o in padella, metti la polpa su uno scottex dentro a un piatto perchè perda acqua. Oppure falla asciugare in una padella antiaderente, cuocendo a fiamma bassa senza olio per un 5-6 minuti (senza perderla di vista).
Con una forchetta, schiaccia la polpa della zucca e metti tutti gli ingredienti in una ciotola. Mescola per amalgamare bene il composto e, se preferisci, aiutati con il minipimer a immersione (che poi è una mia fissazione, nel senso che lo uso per fare tutto. Probabilmente presto lo userò anche per la piega ai capelli. Se non ti convince, mescola con energia usando una frusta o un cucchiaio di legno).
Apri una bottiglia di vino rosso e versa un bicchiere, ti farà compagnia durante la cottura delle frittelle.
Per ogni frittella di zucca considera un cucchiaio di metallo da minestra pieno di impasto, anche abbondante.
Queste frittelle non sono fritte nel vero senso della parola ma cotte in una padella ben unta con olio d’oliva che devi ungere ogni volta che metti del nuovo impasto.
Ungi con olio d’oliva il fondo di una padella antiaderente, scalda su fiamma medio-alta, e quando è ben calda, adagia l’impasto a cucchiaiate, lascia un po’ di distanza tra ogni frittella e appiattisci leggermente con il cucchiaio.
Abbassa un po’ la fiamma del fornello e cuoci per 3-4 minuti a lato.
Ora arriva la parte più delicata. Il punto critico riguarda il momento preciso in cui girare le crocchette.
Troppo presto, si rompono. Troppo tardi, si bruciano.
“E quindi?, lo dici solo adesso che è una ricetta impossibile?”
Calma. Quello che ti dico adesso è che le ricette si leggono per intero, sempre, prima di iniziare. E che se mi segui con attenzione, non c’è nulla di difficile. Giuro!
Le crocchette devono cuocere circa 3-4 minuti a lato ma la variabile è la temperatura della tua padella e io non sono lì con te per controllare se è troppo alta o troppo bassa.
Tieni d’occhio le tue frittelle di zucca in questo modo: dopo un paio di minuti, muovile delicatamente con una spatola, se la parte sotto si stacca senza problemi e vedi che si è formata la crosticina, gira. Cuoci per qualche minuto, controlla di nuovo la cottura delle crocchette anche da questo lato e quando è dorata e leggermente croccante, disponila su un piatto ricoperto da carta assorbente.
Man mano che cuoci, tienile al caldo. In circa venti minuti, avrai delle belle frittelle di zucca. Non aspettare, meglio fatte e mangiate. Ma se così non dovesse essere, riscalda al forno e pazienza se avranno perso un po’ perso in croccantezza. Non per questo saranno meno buone.
A casa è stata sfida all’ok Corral fino all’ultima frittella di zucca.
8 Commenti
Cristiana Tampieri
È la seconda volta che mi avvicino a questa ricetta per proporla ad un pranzo con amici, so già che piacerà e sarà un successo e ciò grazie soprattutto alla passione che metti in tutto quello che fai, cara Monica ❤️ a presto Cristiana
Monica
Cristiana, sono contenta che le mie ricette entrino nelle cucine di chi legge e segue il blog. La cucina è il cuore della casa e il posto più bello dove essere accolti. Grazie per queste parole e… buona cucina, Monica
laura
Già che ero qui a leggere la ricetta degli stecchi, mi sono ricordata di queste frittelle. Mi erano rimaste nel cuore e non solo…Non ho fatto screeshot, ho ricopiato la ricetta con carta e penna e andrà nel mio pseudo quaderno di cucina.
Queste le faccio, stanne certa.
Grazie Monica, sempre un piacere leggerti
Monica
Quel ricopiare la ricetta per metterla nel tuo quaderno è una delle cose più belle cui possa aspirare una “blogger” come me, con pochi mezzi e tanta passione (le virgolette sono d’obbligo perché non ho velleità da blogger -credo-. Più che altro mi piace chiacchierare, cucinare, conoscere persone. E se ho velleità è fare mangiare tutti, entrando nelle cucine delle persone con una mia ricetta. Ecco più che blogger, megalomane? No scherzo… ma so che tu hai capito. Grazie, XO
Alice
Devo assolutamente provarle. Pensavo di prepararle come contorno domenica prossima, ma, o le faccio al forno o ciccia. Va beh vedo e pii ti faccio sapere ????
Monica
Resto in attesa! E se non è per questa domenica sarà per la prossima. La ricetta è sempre qui (fino a che non la metto in bozze, sai che metto-e-tolgo che è un piacere), lol.
Rossotibet di amanda deni
Eeee tesoro mio quanto sono lì con te, in questo post, su quella scala, arrampicate come scimmie- lo faremo davvero nex sono con te nel tuo cuore e tu nel mio, scruto la tua meravigliosa testolina, fatta di idee e di intraprendenza, di intelligenza emotiva e di creatività culinaria abbracciando la tradizione…. sei “tanta roba”… anche e soprattutto quando mi racconti la storia di un piatto- ricordi il pan del doge? Mi hai fatto una lezione di storia ! Sei unica tesoro mio! se solo ognuno ( i followers) spendesse due minuti del suo tempo, tutto avrebbe più senso.
Tutto reclamano il chilometro zero, agli acquisti etici, al compra italiano, e poi? Scaricano la foto, salvano il contenuto e neanche ringraziano. Il dito è pigro e i pensieri anche.
Forniamo contenuti gratuiti a chi legge e si limitano a scriverti in privato. Bellissimo, ma per noi è importante che rimanga traccia del loro passaggio. Sopravvivere sara possibile se le persone si accorgeranno quanto sia importante il loro feed back .
Non mollare ! Perché se molli ti mollo anche io ♥️
Monica
Quante cose che dici Amanda. Tutte meriterebbero una riflessione. E come te penso che, oggi più che mai, sia importante -soprattutto per chi legge- distinguere tra i contenuti di qualità e il “copia e incolla” (quando non si tratta di qualcosa di peggio), che popolano la rete. Sempre di più le nostre informazioni e conoscenze vengono prese da siti non verificati, scritti da persone che “vattelapesca”. Saper distinguere, e apprezzare i contenuti di qualità fa una differenza enorme. Di nuovo, come dici tu è come scegliere tra il km zero, il prodotto di qualità e una roba già cucinata e, a momenti, digerita. E ciò che è vero già oggi, lo sarà ancora di più in futuro. Perchè? semplice, perchè sempre di più dipenderemo dalla rete. E se non sai riconoscere la merce buona da quella avariata, poi si bacherà anche la testa di chi mangia/legge male. Mi molli? Questa è una minaccia terribile!! Ti abbraccio