Non tornavo a Rimini da anni.
Per farlo ho scelto una giornata di sole e pioggia. Ho passeggiato per le strade pittoresche di Borgo San Giuliano illuminate dal sole e tra i palazzi signorili del centro resi lucidi dalla pioggia, pensando che non succederà più di lasciare passare tanto tempo senza tornare.
Per molti Rimini significa spiaggia e piadina.
Per me Rimini è il Ponte di Tiberio, il Tempio Malatestiano, il vecchio mercato del pesce di Piazza Cavour, Piazza Malatesta con la sua bella fortezza, Castello Sismondo, oggi sede del museo dedicato al regista Federico Fellini.
E poi, certamente, Rimini è anche Borgo San Giuliano, che oggi è un quartiere della città ma una volta era il borgo dove vivevano i pescatori; e, infine, la piada della Lella, una istituzione in città.
Cammino osservando le persone sedute ai tavolini dei bar, i riminesi in bicicletta, la vita lenta che mi ricorda quanto si viva bene nelle città dell’Emilia-Romagna, tutte a misura d’uomo.
Amarcord
Con il passare degli anni ho compreso pienamente il valore della parola amarcord, termine dialettale romagnolo diventato famoso dopo che Federico Fellini, nato a Rimini, lo usò come titolo di un film.
Amarcord significa mi ricordo, am arcord. Forse è una parola che acquista importanza con il passare degli anni.
La vita è un viaggio e il bagaglio è fatto di ricordi. Quanti fatti, eventi, persone sono scivolate vie come sabbia tra le dita.
Amarcord sancisce l’ indimenticabile, a prescindere dal fatto che il ricordo sia piacevole oppure doloroso.


Ricetta della piadina romagnola alla riminese
E io sono tornata a Rimini per un ricordo, quello della piadina di Maddalena Maria Fellini, sorella minore di Federico. Quando sono tornata a casa ho fatto la piadina con la sua ricetta, quella che ha scritto nel libro Romagna in cucina, e che finalmente, dopo avere reso più precise le indicazioni dei pizzichi, ho deciso di condividere qui sul blog.
Fellini era un buongustaio e apprezzava molto la cucina della madre e della sorella. Di questa ultima ho letto che amava sua cognata, Giulietta Masina, cucinare per lei e il fratello Federico e ridere. Mi è sembrato un bel ricordo da condividere, insieme a quello della ricetta della piadina romagnola, quella che trovi da Rimini fino a Pesaro, larga e sottile.
Per me la piadina è un cibo conviviale e mi fa pensare a tanti pranzi in famiglia o con gli amici. Ogni tanto però vado a mangiarla in spiaggia, da sola, all’ora di pranzo, quando il sole cocente e la fame spinge i turisti a rientrare per il pranzo. Seduta all’ombra di un ombrellone vuoto, guardo il mare, il mio mare, mentre il profumo di pane sale dalle mani al naso. La piadina è famiglia, casa, momenti felici.
Dal Vocabolario Romagnolo Italiano (Bologna, Zanichelli, 1996) di Adelmo Masotti:
“Piada. È una sottile focaccia di pane azzimo, cotta nel testo rovente, tipica della Romagna. E per i romagnoli essa è assurta a simbolo della Famiglia, della propria Terra e della vita sociale che la comunità vi ha posto in essere. La sua fragranza diffonde allegria e sentimenti di amicizia e di amore”.
Piadina romagnola: note di cucina
Ti lascio due ricette di piadina romagnola “modello Rimini”:
- la prima è di Maddalena Fellini. In questa lo strutto è abbondante e va sciolto a bagnomaria; il sale è poco.
Lo strutto rende la piadina molto saporita e friabile ma una volta raffreddata tende a seccarsi. Quindi il mio consiglio, come si usa dire, è di farle e mangiarle. In fondo al testo della ricetta ti lascio il mio trucco per far riprendere loro elasticità (almeno in parte). - E poi ti lascio un’altra ricetta e un consiglio. In questa ricetta puoi scegliere se usare lo strutto oppure l’olio d’oliva. Negli anni, non si conta il numero di volte in cui ho impastato, steso e cotto la piadina romagnola, modello Rimini e Bertinoro, quella lievitata. La mia esperienza mi ha insegnato che il bicarbonato è meglio del lievito, le lascia più morbide. Ma io sono solo una cuoca di casa mica una regina della piadina come la Lella di Rimini.
Buona cucina, Monica
Piadina lievitata, modello Bertinoro
Questa è la piadina con la quale sono cresciuta. Sul blog trovi la ricetta di casa mia e un po’ di storia della piadina romagnola.
QUI invece puoi leggere il resoconto della mia giornata a Rimini e di una vacanza in Romagna.
Keep in Touch
- Per ricevere storie di storia gastronomica, memorie culinarie e ricette inedite iscriviti alla mia newsletter.
- Se ti va puoi seguirmi anche su Instagram, Pinterest e Facebook.
Piadina romagnola con strutto (ricetta di casa Fellini)
Equipment
- piastra antiaderente e un matterello corto
Ingredienti
- 120 g di strutto
- 500 g di farina 00
- 3 g di sale
- 1 g di bicarbonato in polvere da cucina
- 250 ml di acqua calda
- 40 g di olio d'oliva
Istruzioni
- Sciogli lo strutto a bagnomaria.
- Mescolando, sciogli sale e lievito in 100 ml di acqua calda.
- Disponi la farina a fontana su un tagliere e versa al centro lo strutto.
- Aggiungi anche l’acqua calda dove hai sciolto con sale e bicarbonato tenendo a portata di mano altri 150/200 ml di acqua calda (dipende da quanto liquido assorbirà la farina).
- Porta la farina verso il centro e inizia a impastare versando poco alla volta il resto dell'acqua. Lavora l’impasto a lungo, anche 10-12 minuti, fino a quando sarà morbido ed elastico. Mentre impasti, verso la fine, aggiungi l’olio e impasta velocemente per farlo assorbire.
- Ricava 6 oppure 8 panetti. Stendi le piadine con il matterello una alla volta. Posiziona il matterello piccolo al centro del panetto e inizia ad allargarlo. Poi allarga le piadine spingendo il matterello dal centro verso l'esterno. A mano a mano cuoci sulla piastra calda per circa 3-4 minuti a lato. Quando la piastra è molto calda, potrebbe servire meno tempo.
- Tieni le piadine cotte chiuse in un canovaccio pulito per mantenerle calde mentre cuoci le altre, servi subito.
Consiglio
- Se decidi di consumarle in seguito, spennella con poca acqua tiepida ogni piadina da entrambi i lati prima di riscaldarle sulla piastra o in forno. Non torneranno fragranti come appena fatte ma un po’ di elasticità la recuperano.
Piadina romagnola all'olio d'oliva (modello alla riminese)
Equipment
- 1 piastra antiaderente e 1 matterello di legno piccolo
Ingredienti
- 500 g di farina 00
- 10 g di sale
- 2 g di bicarbonato in polvere
- 70 ml di olio d'oliva oppure 80 g di strutto
- 100 ml di latte a temperatura ambiente oppure acqua
- 150/200 ml di acqua tiepida se non usi il latte, converti quella quantità in acqua
Istruzioni
- Disponi la farina a fontana su un tagliere di legno. Sui bordi della fontana distribuisci sale e lievito.
- Al centro della fontana versa il latte, l’olio d’oliva e metà acqua calda, poi inizia a portare verso il centro la farina e a impastare versando a mano a mano tutta l’acqua.
- Lavora l’impasto a lungo, anche 10-12 minuti, fino a quando sarà morbido ed elastico.
- Ricava 6 oppure 8 panetti. Stendi le piadine una alla volta. Posiziona il matterello piccolo al centro del panetto e inizia ad allargarlo. Poi allarga le piadine spingendo il matterello dal centro verso l'esterno. A mano a mano cuoci sulla piastra calda per circa 3-4 minuti a lato. Quando la piastra è molto calda, potrebbe servire meno tempo.
- Tieni le piadine cotte avvolte in un canovaccio pulito per mantenerle calde, servi subito.