Ho un ricordo preciso del mio primo incontro a tavola con un piatto a base di pesce.
E non furono le polpette di pesce bianco, bensì un brodetto.
O zuppa di pesce, come spesso la chiamava nonna Sara.
Le polpette riparatrici arrivarono dopo.
Ma andiamo con ordine.
Con l’arrivo del piatto, fui investita da un profumo piacevole. Poi vidi un banco di pesci misti flottanti in una mare rosso di salsa di pomodoro. E la vista ebbe la meglio sull’olfatto.
Nonna, che colse il terrore nel mio sguardo, fu lesta a togliere la fondina prima dell’imminente entrata in vigore del diktat “finisci quello che c’è nel piatto”. Regola ferrea che vigeva a casa mia.
Il pesce alla Romagnola
Quando si parla di cucina romagnola è corretto usare un plurale che tenga conto delle diverse tradizioni corrispondenti ad altrettante aree geografiche: pianura, collina/Appennini, litorale costiero, laguna.
Insieme, concorrono a dare vita alla cucina di Romagna che, nella sua varietà, ha una caratteristica comune a tutte le zone. Si tratta prevalentemente di una cucina povera e contadina.
Tra le tradizioni culinarie romagnole c’è quella del pesce.
Il pesce alla Romagnola è diverso da quello delle altre regioni di mare.
A eccezione dei brodetti e di alcuni ragù, il pescato è prevalentemente cucinato in bianco. Si prepara in modo semplice e con cotture affatto complesse.
In Romagna il pesce si usa come condimento della pasta che, spesso, è all’uovo.
Alcuni ragù sono rossi, ad esempio quello di calamari e quello di vongole (quelle dell’Adriatico si chiamano poverazze, sono piccole e saporite).
Oppure il pesce si cucina intero e alla griglia, di solito cosparso di pangrattato.
Gli spiedini di sardoncini, calamari e gamberi, vestiti di pangrattato e un po’ di erbe tritate fini, sono un grande classico della Riviera romagnola. Come pure le alici marinate e il fritto con verdure e patatine, sempre fritte.
Con i secondi di pesce, non manca mai la piadina.
Cucina di mare
La cucina di mare caratterizza tutta la costa, dai lidi ferraresi fino a Cattolica e oltre. La Romagna infatti finisce praticamente a Pesaro dove, anche se si trova delle Marche, si parla e cucina in stile romagnolo.
Il pesce fa parte della cucina di casa anche dei romagnoli di terra.
La zona di Lugo, comune dell’entroterra della provincia di Ravenna, è nota per la sua tradizione di brodetto. E così pure molti altri comuni non costieri. E d’altro canto, il mare è vicino.
Anche Bologna ha le sue ricette di pesce.
Basti pensare agli spaghetti alla Bolognese che, oltre ad esistere veramente, si preparano con il tonno, diffuso e usato sin dall’antichità.
Bologna infatti era una città d’acqua e, come Venezia, aveva canali navigabili che arrivavano fino al Delta del Po e ai porti dell’Adriatico. E oltre, fino a Ferrara e Venezia.
La cucina di pesce di casa mia
Torno al brodetto d’apertura.
Poiché mangiavo tutto, anzi ero una assaggiatrice curiosa, nonna pensò – o forse sperò- che non avrei respinto il brodetto. Purtroppo non fu così e, per via di quella esperienza, non ho mai più mangiato il brodetto e neppure mai voluto assaggiare l’anguilla in umido che cucinava spesso.
Per cancellare una supposta diffidenza verso gli abitanti del mare, decise di fare delle polpette di pesce riparatrici. Si sa che la polpetta è irresistibile. E, infatti, pace fu.
E anche se mangio volentieri il pesce alla Romagnola ma non ho l’abitudine di cucinarlo.
È tempo di cambiare e condividere più ricette di pesce.
Le polpette di pesce di nonna sono fatte con un impasto di pesce bianco e riso sbollentati separatamente e poi mescolati con erbe fresche, uovo e parmigiano. E sono fritte.
All’impasto io ho aggiunto una cipolla rossa caramellata e tritata grossolanamente, decidi tu se metterla oppure no. Ho fatto anche una prova di polpette passate nella granella di pistacchio (buone! Vanno bene anche le mandorle tritate).
Ho provato la cottura al forno e nel tegame e, in entrambi casi, avrai polpette buonissime.
Le polpette di pesce sono un secondo piatto che nonna di solito serviva con pomodori gratinati (QUI), patate al forno, friggione (QUI trovi la ricetta) oppure insalata. Secondo me sono perfette anche da aperitivo. In entrambi i casi, non dimenticare la piadina (QUI trovi la ricetta di casa mia).
Buona cucina, Monica
Cucina con me
La regola di finire quello che c’è nel piatto, fa parte del mio bagaglio educativo.
Da bambina, a volte, mi ha creato delle difficoltà, ad esempio con il roast-beef (QUI), ma oggi sono una adulta poco schizzinosa.
La vera storia, e ricetta, degli spaghetti alla Bolognese, quelli con il tonno la trovi QUI. Un’altra ricetta a base di tonno che i Bolognesi considerano “di casa”, è quella del polpettone (QUI).
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Ricetta delle Polpette di pesce
per 4 persone
Lista degli Ingredienti
200 g di filetti di pesce bianco
100 g di riso basmati
30 g di parmigiano grattugiato
40 g di pangrattato
1 uovo
olio d’oliva, sale q.b.
origano tritato q.b.
se ti piace: 1 cipolla rossa, circa 120 g
facoltativo: 30 g di granella di pistacchi
Procedimento
Cuoci il pesce al vapore, in acqua o in forno già caldo a 180 gradi per alcuni minuti (con un filo d’olio). Trita a coltello e tieni da parte.
Lessa il riso in acqua bollente salata, scola e tieni da parte.
Taglia finemente la cipolla e cuocila in una padella con origano, sale e olio d’oliva.
In una ciotola unisci tutti gli ingredienti impastando con un cucchiaio o con le mani leggermente unte, aggiusta di sale. E forma circa 36-40 polpette.
Cuoci le polpette nel tegame, senza coperchio, o nel forno già caldo per alcuni minuti. In entrambi i casi, aggiungi olio d’oliva e girale.
Oppure friggi le polpette di pesce come faceva nonna Sara!