Dici terrina e pensi a una tavola rustica ma elegante, a un casale di campagna senza tempo e a un camino scoppiettante.
Per apprezzare una terrina non devi necessariamente vivere in campagna o essere Csaba Dalla Zorza.
Se ami il buon cibo, troverai in questa preparazione nuova ispirazione.
In passato c’è stato un periodo in cui facevo spesso le terrine: di carne, di carne e verdura o, come questa, solo vegetariana. Poi ho smesso di cucinarle e regalarle.
Apprezzate a tavola e anche come dono, in occasione di inviti o del Natale, compravo un contenitore di ceramica che usavo per cucinare la ricetta prescelta.
Poi consegnavo la terrina avvolta in un canovaccio.
Ma… che cos’è una terrina?
Ha la consistenza di uno sformato, si taglia a fette, o di un pâté, cremoso ma non lento.
Come avrai capito, la terrina prende il nome dal contenitore in cui vengono cucinate e portate in tavola.
Il contenitore di solito ha un coperchio ma, se non c’è, in cottura copri sempre con carta alluminio per preservare la consistenza.
La cottura è a bagnomaria e, di solito, in forno. I tempi di cottura possono variare da pochi minuti a un’ora o più.
Il contenuto della terrina è in parte tritato e in parte tagliato a listarelle, o comunque grossolanamente.
La terrina, anche quando si taglia a fette, si serve nel contenitore.
È una ricetta che puoi servire come antipasto o aperitivo.
O come parte di secondo su una tavola dove c’è già tutto: pane, grissini, tagliere di salumi e formaggi, conserve e chutneys, ciotole di insalata di stagione, frutta. Che poi è una delle mie tavole preferite.
Tutti seduti, anche la cuoca di casa, e ognuno che assaggia e mangia quanto e quel che vuole.
Un vino rosso e chiacchiere lievi a completare la serata.
La terrina di fagioli borlotti e la saba di Romagna
Conosci la saba?
Come scrive Artusi (Ricetta n. 731) è uno sciroppo d’uva.
Si ottiene dopo una lunga cottura del mosto ottenuto dal Trebbiano, un’uva bianca di Romagna. Deve bollire a lungo, sino a diventare quasi uno sciroppo.
La saba romagnola assomiglia, un po’, all’aceto balsamico emiliano (QUI puoi leggere il racconto di una visita che ho fatto a una antica acetaia di Modena).
E come con il balsamico, anche con la saba puoi cucinare piatti dolci e salati.
Ricordo ancora il profumo dolce della saba che bolliva piano e poi la fila di bottigliette che trovavano posto in cantina, tra le tante cose buone che le azdore preparavano per il consumo familiare.
Nonna mi raccontava che quando lei era piccola, la saba si metteva sulla neve fresca per fare il gelato. Che tempi!
Saba e borlotti era un piatto tipico della Romagna d’una volta e da qui l’idea di trasformare quel contorno in una terrina di borlotti.
Ha un gusto interessante, sembra quasi un paté di carne anche se è una ricetta totalmente vegetariana (persino vegana). Ha un sapore avvolgente, oltre che una consistenza di velluto.
Questa terrina non ha bisogno di cottura ma prima di servirla puoi passarla in forno per qualche minuto, coperta con alluminio.
Se non hai la saba (che puoi fare o comprare), sostituisci con pari quantità di aceto balsamico (o di sciroppo d’acero).
Servi la terrina di fagioli con pane, grissini o streghe bolognesi.
Buona cucina, Monica
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Terrina di borlotti e saba
Ingredienti
- 250 g di fagioli borlotti secchi oppure 100 g di borlotti già pronti
- 4 foglie di alloro
- q.b. di sale
- 500 ml di acqua
- 1 scalogno o 1 fetta sottile di cipolla tagliati finemente
- 20 g di saba o di aceto balsamico o di sciroppo d'acero
- q.b. di olio d'oliva e acqua di cottura dei fagioli
Istruzioni
- La sera precedente immergii fagioli in acqua fredda per reidratarli.
- Cuoci i fagioli in acqua con alloro e 1 pizzico di sale per 1 ora circa o fino a quando saranno morbidi. Se necessario aggiungi altra acqua durante la cottura
- Scola, senza eliminare l'acqua di cottura. Conservala in una ciotola.
- Taglia finemente la cipolla o lo scalogno, e fai cuocere dolcemente in un tegamino con olio d'oliva per alcuni minuti. Aggiungi i fagioli, un pizzico di sale, mescola e cuoci a fuoco medio-basso per 3 minuti.
- Metti il contenuto della padella nel mixer, aggiungi la saba (oppure aceto balsamico), un cucchiaio di olio d'oliva e due cucchiai di acqua di cottura dei fagioli. Frulla e riduci a crema.
- Poi assaggia per sentire se la crema è giusta di sale e aggiungi altro liquido di cottura per ottenere la cremosità che desideri.
- Sistema il paté nella terrina, copri e lascia riposare in frigorifero per 3 ore.
- Togli dal frigorifero un'ora prima di servire. Puoi riscaldare la terrina, coperta, per due-tre minuti in forno già caldo (190 gradi, non ventilato) o consumare a temperatura ambiente.
- Conserva in frigorifero per diversi giorni.
Consiglio
- Se usi dei fagioli pronti, sciacqua il contenuto del vaso o del barattolo sotto acqua corrente e cuoci per 10 minuti in acqua, alloro e sale per dargli sapore. Conserva il liquido di cottura per rendere fluido il paté.
2 Commenti
Paola Bortolani
Grazie. La farò con i borlotti che ho congelato quest’estate. Grazie mille. Paola
Monica
In generale vado molto d’accordo con i legumi. Mi piacciono sapore, consistenze e versatilità. Questa terrina, qui a casa, è stata apprezzata e spazzolata via. Mi fa piacere se la provi, poi sappimi dire! Buona cucina, Monica