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Tortelli dolci di San Lazzaro, biscotti tipici della Quaresima

Sweet tortelli of Saint Lazarus

I tortelli dolci di San Lazzaro sono biscotti tipici della Quaresima e della città di Faenza, piccola città romagnola alla quale sono legata da vero affetto.

Faenza è stata meta di tante passeggiate domenicali con la mia famiglia, di giochi al parco Bucci, di merende a base di crescentine fritte comprate calde al chiosco delle piadine che si trovava accanto allo zoo (che non esiste più).

Faenza, ovvero Romagna mia

Città d’arte famosa per le sue ceramiche, è stata per tanti anni meta delle gite domenicali della mia famiglia.

Sono nata e cresciuta a Imola, città di confine tra Emilia e Romagna.
E se le visite alla città di Bologna erano frequenti, ho sempre frequentato anche la Romagna.

Con l’arrivo del caldo fino alle prime domeniche d’autunno, la famiglia prendeva posto in auto, direzione Romagna Toscana. Marradi, Palazzuolo sul Senio, Firenzuola, Modigliana, Santa Sofia sono alcuni dei paesi dell’Appennino romagnolo-toscano dove sagre, passeggiate, amici, e pranzi hanno riempito di ricordi le mie domeniche d’infanzia.

 

Tortelli dolci di San Lazzaro

Quando l’autunno iniziava ad assumere le sembianze dell’inverno, la nostra meta domenicale era la vicina città di Faenza.

Dopo una visita allo zoo che, oggi non sarebbe neppure concepibile posizionato come era vicino all’ospedale, facevamo merenda con la crescentina fritta comprata al chiosco delle piadine che si trovava di fianco all’entrata dello zoo.

Era tonda, grande, sottile e con i bordi croccanti. Avvolta nel foglio di carta oleata la tenevo stretta tra le mani per non rischiare di farla cadere e assaporavo contemporaneamente sapore e profumo, grata per quel pane fritto caldo che ho sempre amato tanto.

Per chi non lo sapesse, Bologna e la Romagna condividono la tradizione delle crescentine, il pane fritto tipico della zona, più o meno lievitato, fattore che dipende dalle ricette di famiglia.

D’altra parte, non posso dimenticare il bellissimo parco Bucci. Era bello passeggiare lungo le strade alberate, ammirare i prati ampi, raccogliere le foglie, attraversare i pontili osservando la vita di pesci e cigni e, infine, terminare la visita giocando sulla grande locomotiva di smalto nero lucido con finiture colorate di rosso e giallo.

Nelle giornate più fredde, i genitori optavano per il centro storico e una cioccolata calda.
E poi c’era l’appuntamento con il carnevale di Borgo Durbecco, quando ancora non si pagava biglietto d’ingresso, e con i tortelli dolci di San Lazzaro.

 

Ripieno dei tortelli dolci

Tortell dolci

I tortelli dolci di San Lazzaro

Sono biscotti che si preparano esclusivamente nella città di Faenza e, come le raviole bolognesi o i ravioli romagnoli, sono ripieni. Con il passare del tempo è diventato un dolce ricco ma in origine si preparava con pochi e semplici ingredienti, e il ripieno era a base di savor, una marmellata romagnola fatta di frutte miste e mosto cotto. Una farcitura simile alla mostarda bolognese, tipica delle raviole.

In occasione della V domenica di Quaresima, i faentini usavano portare questo dolce presso la Chiesa di San Lazzaro, dove si trovava il lazzaretto per i lebbrosi. Oggi la zona di Borgo Durbecco è il centro di una festa che ospita una sorta di Carnevale che interrompe l’astensione non dalle carni ma dalle cose dolci che, naturalmente sono i tortelli.

I tortelli dolci, con la chiusura a spiga di grano, ricordano il sudario nel quale Lazzaro fu avvolto prima di resuscitare (e anche i tortelli coda di bue tipici di Piacenza). Per lo stesso motivo, per alcuni la chiusura ricorda quella delle fasce che avvolgevano i neonati; infine, per altri il sudario di San Pier Damiani, caro alla città di Faenza e dove riposano le sue spoglie mortali.

I tortelli dolci si mangiano pucciati nella saba. Naturalmente puoi fare a meno di questo passaggio.
Tuttavia io ho provato per te e, se puoi, ti consiglio di farlo.

Il ripieno subisce piccole variazioni familiari, la mia ricetta è della signora Anna, amica della mia mamma sin dai tempi della scuola a Firenze.

Preparati ad assaggiare un biscotto ricco di sapori.

Buona cucina, Monica

Tortell dolci

Tortelli dolci

Guarda QUI il video con il dettaglio della chiusura dei tortelli dolci.

Tortelli dolci di San Lazzaro

per circa 50 tortelli dolci
Lista degli Ingredienti

Pasta frolla

farina, 500 g
burro, 100 g
1/2 bustina di lievito per dolci senza vanillina
latte, 50 g
zucchero, 150 g
3 uova
scorza grattugiata di un limone naturale
sale, un pizzico

Ripieno

castagne secche, 150 g
cioccolato fondente, 100 g
scorza di 1/2 arancio e 1/2 limone
sale, un pizzico
cedro o arancia candita, 50 g
confettura di prugne o d’arancia, 60 g
rum, 2 cucchiai

Procedimento

Pasta frolla

Mescola gli ingredienti secchi, poi aggiungi uova, scorza grattugiata, latte e impasta sino a ottenere un composto ben amalgamato. Avvolgi nella pellicola e lascia riposare in frigorifero per alcune ore o tutta la notte.

Ripieno

Metti le castagne per un giorno e una notte a bagno in acqua, cambiandola spesso.

Cuoci le castagne in acqua leggermente salata con le scorze di limone e arancia per circa 1 ora.

Scola, elimina le scorze e lascia raffreddare per qualche minuto prima di tagliare finemente a coltello.

Taglia finemente anche candito e cioccolata.

In una ciotola mescola tutti gli ingredienti indicati per il ripieno. Poi fai riposare in frigorifero per un’ora o per tutta la notte.

Tortelli dolci

Stendi l’impasto, un pezzo alla volta, a uno spessore di circa 3-4 mm, ritaglia dei dischi di circa 6 cm di diametro, poni al centro di ognuno un cucchiaino di ripieno.

Chiudi formando una spiga, piega un lembo di impasto da destra verso il centro e poi il contrario. Dopo avere fatto questa operazione, premi leggermente le estremità per sigillare il biscotto.

Sistema i tortelli su una teglia coperta di carta forno e cuoci in forno preriscaldato a 180 gradi, funzione statica, sino a leggera doratura.

Lascia raffreddare prima di servire.

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